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12/11/2020 alle 18:30Il commercio transfrontaliero di sostanze chimiche presenta grandi problemi per le aziende. Questa è la conclusione a cui sono giunti gli esperti DEKRA dal recente progetto di monitoraggio dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA). Due terzi delle sostanze chimiche importate non erano etichettate correttamente.
(Stoccarda) Le autorità doganali e di vigilanza del mercato di 16 paesi hanno controllato congiuntamente il rispetto delle normative chimiche per miscele e prodotti. Un risultato significativo dell’azione: quasi due terzi (64 percento) delle sostanze chimiche importate presentavano etichette difettose. Sono stati controllati 167 prodotti per la conformità alle normative di classificazione, etichettatura e imballaggio secondo il regolamento CLP (Reg. UE n. 1272/2008).
Merci pericolose etichettate in modo errato
In gran parte dei casi, l’etichettatura non era corretta, ad esempio perché non era stata effettuata nella lingua nazionale. Inoltre, spesso mancavano le cosiddette frasi H o erano riportate in modo errato. Spesso mancavano anche i pittogrammi, o erano riportati in modo errato. Circa il 20 percento delle carenze riguardava una classificazione errata della miscela.
Per gli esperti DEKRA, questo è un segnale che il commercio transfrontaliero di sostanze chimiche a volte mette in difficoltà i soggetti coinvolti: l’esportatore è meno familiare con le normative chimiche del paese di destinazione, mentre l’importatore ha spesso meno competenze rispetto a un formulatore. Inoltre, i risultati mostrano che le autorità attribuiscono un certo valore al fatto che l’etichetta sia redatta nella lingua nazionale.
DEKRA supporta le aziende da oltre 30 anni nel rispetto delle normative chimiche. DEKRA elabora classificazioni, schede di sicurezza e etichette per sostanze chimiche. Inoltre, DEKRA fornisce consulenza anche sulla commerciabilità di prodotti fabbricati al di fuori dell’UE.
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