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11/03/2021 alle 19:57L’Istituto Europeo della Blockchain ha avviato una partnership di ricerca con la Windesheim University of Applied Sciences nei Paesi Bassi. In questo modo, l’università diventa parte della rete europea della blockchain, che dovrebbe sviluppare ulteriormente applicazioni promettenti attorno a questa tecnologia. Tra queste, la gestione doganale e delle merci pericolose.
(Dortmund) L’Istituto Europeo della Blockchain (Blockchain Europe) onora da ora in poi il suo nome: con la Windesheim University of Applied Sciences nei Paesi Bassi, i ricercatori della sede di Dortmund hanno ora a bordo il primo partner scientifico internazionale. I partner condurranno insieme ricerche su temi come la gestione doganale o delle merci pericolose, che possono essere rese sicure contro le manomissioni grazie alla tecnologia blockchain. Per questo ambito di ricerca, sono necessari dati e conoscenze provenienti da altri paesi europei per favorire il successo di tecnologie utilizzabili oltre confine.
Favorire la tecnologia blockchain a livello europeo
“Siamo molto felici di avere a bordo un partner di ricerca internazionale come la FH Windesheim, che sviluppa e valida insieme a noi casi d’uso per la tecnologia blockchain. Solo attraverso uno scambio a livello europeo possiamo soddisfare le esigenze di altri paesi e così favorire il successo della tecnologia blockchain in tutta Europa. Con questo obiettivo siamo partiti a maggio 2020 e questa cooperazione di ricerca internazionale è un passo importante verso tale obiettivo, al quale seguiranno ulteriori passi nei prossimi mesi”, sottolinea il Prof. Michael Henke, direttore dell’istituto presso il Fraunhofer IML.
In collaborazione, i ricercatori vogliono espandere ulteriormente la rete europea della blockchain, in cui vengono gestiti nodi blockchain (nodi di rete) in diverse sedi. Inoltre, dovrebbe essere creata un database open-source che rappresenti progetti provenienti dalla Germania e dai Paesi Bassi. I partner di progetto continuano a lavorare su diversi casi d’uso in cui può essere impiegata la tecnologia blockchain. L’accento è posto sulla gestione della catena di approvvigionamento. “Possiamo monitorare, grazie alla blockchain, il percorso dalla patata alla patatina e verificare se, ad esempio, la catena del freddo è stata rispettata dal processo di lavorazione fino alla consegna al commercio”, spiega Maximilian Austerjost, che coordina la cooperazione dal lato tedesco come project manager di Blockchain Europe.
Espandere le reti
Con la cooperazione, entrambi i team possono anche espandere le rispettive reti in Europa. Grazie alla partecipazione al Blockchain Living Lab “Spark!”, la Windesheim University of Applied Sciences dispone già di una vasta rete di aziende e istituzioni di ricerca appassionate di blockchain nei Paesi Bassi.
Presso l’Istituto Europeo della Blockchain, il Fraunhofer IML, il Fraunhofer Institute for Software and Systems Engineering ISST, così come le cattedre di logistica aziendale e di sistemi di trasporto e stoccaggio presso la Technische Universität Dortmund, dovrebbero promuovere in modo decisivo la tecnologia blockchain. Il Ministero dell’Economia, Innovazione, Digitalizzazione ed Energia del Land Nordrhein-Westfalen sostiene il progetto dal maggio 2020 con circa 7,7 milioni di euro.
Grafica: © Fraunhofer IML






