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(Amburgo/Rostock) Dal maggio 2020, la vela rotante, che da lontano ricorda più un camino, è installata sulla Copenhagen – e appare esattamente opposta: La vela rotante dell’azienda finlandese Norsepower riduce significativamente le emissioni di CO2 del traghetto ibrido di ben quattro o cinque percento sulla tratta tra Rostock e Gedser.
Dopo quasi 100 anni, il Flettner-Rotor torna in Nord Germania
La tecnologia innovativa della vela rotante si basa sul concetto di quasi 100 anni fa della tecnologia del rotore Flettner: quando il vento colpisce il cilindro rotante, viene accelerato su un lato e rallentato sull’altro lato del corpo. La differenza nella velocità del vento porta a una differenza di pressione che genera una forza perpendicolare al vento – il cosiddetto effetto Magnus. Questo effetto aiuta a muovere la nave in avanti con vento laterale. L’ingegnere Anton Flettner iniziò già nel 1924 a testare la sua invenzione del rotore Flettner: a Kiel, trasformò navi in velieri rotanti e condusse innumerevoli prove e dimostrazioni, anche a livello internazionale. Sfortunatamente, queste non si affermarono all’epoca, poiché non erano adatte come unico propulsore in assenza di vento. Così, questa tecnologia fu soppiantata da motori a vapore e diesel e cadde nell’oblio. Scandlines ora punta nuovamente sull’efficienza dello spirito inventivo di Flettner dopo quasi un secolo: la vela rotante Norsepower è una tecnologia eolica marittima pronta per l’uso, per la quale sulla rotta Scandlines ci sono le condizioni di vento ottimali e quindi il vantaggio commerciale è evidente.
Con vela rotante e propulsione ibrida verso una navigazione traghettistica ecologica
La più grande “nave a vela” visibile durante la Hanse Sail non si distingue solo per la sua unica vela rotante, ma anche per molte altre misure di protezione climatica: il suo sistema ibrido include, come su altre navi Scandlines, oltre ai generatori diesel anche una propulsione elettrica. Un pacco batterie integra la propulsione e può immagazzinare energia in eccesso direttamente a bordo e riutilizzarla per la propulsione quando necessario. Grazie alla transizione da traghetti diesel tradizionali a navi ibride all’avanguardia, il consumo di carburante sulla linea traghettistica è stato notevolmente ridotto e, di conseguenza, anche le emissioni di CO2 sono diminuite. Rispetto alle vecchie navi, oggi viene utilizzato solo circa un terzo del carburante per il traghetto per ogni auto trasportata. Inoltre, il traghetto utilizza propulsori a risparmio energetico e silenziosi, che producono meno rumore sottomarino. In questo modo, la fauna marina è meno disturbata – il che è particolarmente apprezzato dai delfini che stanno tornando a essere più comuni nel Mar Baltico.
Stazioni di ricarica gratuite presso il BorderShop
Per un futuro sostenibile, Scandlines punta su molti altri grandi e piccoli progetti in direzione della protezione ambientale e climatica: la compagnia sostiene, tra l’altro, gli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite. L’esempio più recente è il rapporto di sostenibilità pubblicato di recente. Inoltre, l’azienda collabora strettamente con NABU e.V.: insieme, l’area portuale di Puttgarden è stata trasformata in un “Porto Verde” per promuovere la biodiversità nell’area. In collaborazione con E.ON, Scandlines offre inizialmente stazioni di ricarica gratuite per auto elettriche presso il BorderShop a Puttgarden e a Rostock – rendendo ancora più facile viaggiare in modo ecologico verso la Scandinavia e ritorno. Foto: © Scandlines





