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31. Marzo 2022Il Verband Deutscher Reeder (VDR) chiede un’uscita protetta per tutte le navi della flotta commerciale internazionale bloccate nella zona di guerra del Mar Nero. Anche a più di un mese dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, secondo le stime del VDR, oltre 60 navi mercantili di diverse nazioni, comprese diverse navi di compagnie di navigazione tedesche, sono bloccate nei porti lungo la costa ucraina.
(Hamburgo) La fornitura di cibo per gli equipaggi sta diventando sempre più difficile. La presidente del VDR, Dr. Gaby Bornheim, ha dichiarato: “Chiediamo che queste navi possano lasciare i porti il prima possibile senza il rischio di attacchi. Le navi devono ricevere un passaggio sicuro affinché possano lasciare la zona di guerra incolumi con i loro equipaggi.”
Il VDR chiede quindi in particolare alla parte russa di consentire i “corridoi blu” proposti dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO): “È una situazione insostenibile che, oltre alla popolazione ucraina, oltre 1.000 marinai a bordo di almeno 60 navi mercantili nella regione di guerra debbano temere per la propria vita. Le navi e i loro equipaggi non devono diventare merce di scambio in questa guerra d’aggressione.”
Pericoli da mine e bombardamenti
Attualmente, durante l’uscita delle navi mercantili bloccate nei porti ucraini, ci sono notevoli pericoli, come mine e possibili bombardamenti da parte di navi da guerra al largo della costa ucraina. Almeno cinque navi mercantili sarebbero già state vittime di attacchi nelle ultime settimane, una delle quali è affondata.
Sostegno alla posizione di UE e USA
La presidente del VDR ha nuovamente condannato l’attacco russo all’Ucraina: “La violazione dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina da parte della Russia è inaccettabile per noi.” Pertanto, l’associazione sostiene anche la posizione del governo federale, dell’UE, degli Stati Uniti e di altri alleati riguardo alle sanzioni: “Sosteniamo forti misure economiche contro l’invasione. Più chiare sono le normative sulle sanzioni e meno margine di interpretazione offrono, meglio possiamo attuarle nel settore marittimo.”
Foto: © Loginfo24/Adobe Stock / Didascalia dell’immagine: Il porto di Odessa






