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2. Giugno 2022Molti vogliono permettersi qualcosa - e proteggere il clima. Nel campo di tensione di questo apparente dilemma opera il fiorente commercio online in Europa. Infatti, il 60% dei tedeschi e addirittura il 64,2% dei francesi considerano l’e-commerce un peccato ambientale. Si sbagliano, come dimostrano studi scientifici. Questo emerge da uno studio presentato oggi da Seven Senders sulla sostenibilità nel commercio online.
(PresseBox/Berlino) Nella Generazione Z, a cui appartengono i giovani tra i 18 e i 24 anni, nove su dieci ritengono che ogni azienda dovrebbe assumersi la responsabilità ambientale. Già l’85% delle aziende europee è interessato a ridurre le proprie emissioni. Questo riguarda anche il settore dell’e-commerce, sebbene, rispetto al commercio al dettaglio, si posizioni decisamente meglio in termini di impatto ambientale: in media, le emissioni di CO2 calcolate per prodotto venduto online sono inferiori di un fattore 2,3. Tuttavia, c’è ancora margine di miglioramento in termini di protezione del clima: la maggior parte delle emissioni generate dall’e-commerce proviene dal trasporto - considerando sia il primo che l’ultimo miglio. Questo rappresenta tra il 35 e il 65% dell’impatto ambientale totale e offre, insieme all’imballaggio e alla gestione dei resi, il maggior potenziale per miglioramenti.
Consapevolezza non equivale a azione
Lo studio mostra: con la crescente consapevolezza ambientale degli acquirenti online in Germania, Austria, Svizzera, Francia, Italia, Spagna e Paesi Bassi, è aumentata anche la disponibilità a spendere di più per opzioni di consegna sostenibili, passando dal 54% nel 2021 al 70% quest’anno. Anche se ciò non significa automaticamente che l’opzione venga effettivamente utilizzata al momento del checkout. Tuttavia, le interessanti best practice nello studio di Seven Senders mostrano che una buona guida per l’utente e informazioni sugli impatti ambientali delle diverse soluzioni di spedizione contribuiscono a far sì che le opzioni sostenibili vengano accettate fino a quattro volte più frequentemente. In generale, come sottolinea lo studio, il commercio online dipende dalla collaborazione dei suoi clienti per raggiungere i propri obiettivi climatici: una riduzione del tasso di resi, che causa impatti ambientali evitabili, o una maggiore accettazione per le consegne presso punti di raccolta fuori casa creano risultati rapidi per il clima, che ogni e-tailer può raggiungere solo insieme ai propri clienti - risparmiando così tonnellate di CO2. Quanto esattamente, Seven Senders lo quantifica anche nell’ambito di un modello di calcolo certificato DEKRA: secondo questo, la consegna a un punto di raccolta fuori casa provoca in media 300 g di CO2 in meno per pacco rispetto alla consegna a un indirizzo privato.
Sostenibilità è (non) un tema futuro
Tuttavia, la strada verso un commercio online che non genera più emissioni è ancora lunga - e la realizzazione di soluzioni logistiche a emissioni zero, come l’uso di camion elettrici, richiederà ancora anni. La protezione del clima ha però bisogno di soluzioni efficaci rapidamente, e qui la compensazione delle emissioni di CO2 a breve termine non evitabili si presenta come un “ponte d’oro” verso un futuro a basse emissioni o addirittura privo di emissioni, in cui le misure appropriate possono essere attuate e avere effetto. Che una tale strategia possa anche rappresentare un vantaggio competitivo e un impulso alla crescita per gli e-tailer che agiscono in modo responsabile è dimostrato anche dallo studio: grazie agli effetti di scala della logistica e-commerce e alle abitudini di consumo diverse nei vari mercati europei, è possibile che un’espansione porti a effetti positivi nel bilancio climatico. Thomas Hagemann, fondatore e co-CEO di Seven Senders, vede comunque gli e-tailer sulla buona strada verso la sostenibilità: “Pochi settori si sviluppano così dinamicamente come il commercio online, che conosce la disruzione come pochi altri. Rispondere tempestivamente ai desideri dei consumatori e attuarli rapidamente ed efficientemente è una delle sue forze. Il dibattito intenso sulla protezione ambientale e climatica e su una maggiore sostenibilità nel consumo può essere nuovamente utilizzato dagli e-tailer per crescere e guadagnare forza.”
Download dello studio
Foto: © Seven Senders






