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15. Luglio 2025Marten Bosselmann, presidente della Federazione tedesca della logistica pacchi e espressa (BPEX), commenta la prevista tassa sui pacchi. L’Unione Europea prevede una tassa di 2 euro per le spedizioni provenienti da paesi terzi, come ad esempio la Cina, per coprire i costi aumentati per lo sdoganamento e il monitoraggio del mercato, che sono emersi a causa dell’aumento del commercio online con fornitori a basso costo come Temu e Shein. La tassa dovrebbe applicarsi principalmente alle spedizioni verso privati, mentre per le consegne ai magazzini è prevista una tassa ridotta di 50 centesimi.
(Berlino) In merito al dibattito attuale a livello UE sull’introduzione di una tassa sui pacchi per le spedizioni provenienti da paesi terzi, Marten Bosselmann, presidente della Federazione tedesca della logistica pacchi e espressa (BPEX), ha dichiarato:
Marten Bosselmann
“Il dibattito nel Parlamento europeo sull’introduzione di una tassa sui pacchi per le spedizioni da paesi terzi e la proposta di risoluzione dimostrano che il tema del commercio internazionale di merci è sempre più al centro dell’attenzione politica. Il settore dei pacchi accoglie con favore la ricerca di soluzioni a livello europeo per rafforzare i controlli doganali e garantire una concorrenza leale. Come settore, rendiamo possibile il commercio internazionale e siamo un partner affidabile per le autorità doganali e di sicurezza. Nuove regole per l’aumento delle spedizioni da paesi terzi non devono compromettere questo.
Le catene di approvvigionamento efficienti e resilienti dei servizi di consegna garantiscono che il commercio estero e interno europeo ne tragga beneficio. L’obiettivo delle misure dell’UE e della riforma doganale deve essere quello di affrontare in modo mirato problemi concreti come l’evasione doganale e non di creare nuove barriere commerciali che colpirebbero in particolare i piccoli commercianti e i consumatori. Una tassa sui pacchi generalizzata, ad esempio, non deve comportare che le aziende di logistica si trovino di fronte a oneri burocratici e fiscali aggiuntivi o debbano assumere compiti che rientrano originariamente nelle competenze delle autorità statali.
È chiaro per noi: deve esserci una regolamentazione uniforme per tutti gli Stati membri. Iniziative nazionali unilaterali mettono a rischio il mercato interno europeo e portano a distorsioni della concorrenza. Eventuali misure devono essere proporzionate. A tal fine, sono necessari processi chiari e trasparenti, un’infrastruttura digitale funzionante e adeguati periodi di transizione.
Le misure discusse, come la responsabilità delle piattaforme commerciali per beni che non soddisfano gli standard dell’UE, sono un passo necessario per migliorare il mercato interno. Le barriere commerciali producono l’effetto opposto.”
Titelfoto: © Loginfo24







