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19. Novembre 2021Una grande parte delle aziende è stata colta completamente impreparata all’entrata della crisi da Corona! Nel rapporto, l’autore Daniel E. Bubendorf sottolinea che le aziende dovrebbero affrontare al più presto la gestione del rischio lungo la loro catena di approvvigionamento. E non solo per affrontare la situazione attuale, ma anche per essere meglio preparati a una possibile e prossima crisi.
Da Daniel E. Bubendorf
(Magden) Il Corona ci ha dimostrato che è utile avere stabilito una gestione del rischio efficiente lungo la catena di approvvigionamento. Si parla di situazioni di esaurimento scorte, di componenti elettronici mancanti in una linea di produzione o addirittura dell’arresto di interi impianti di produzione. Le eufemismi non hanno posto qui. Il fatto è che le possibili perdite di un’interruzione della catena di approvvigionamento possono essere di gran lunga superiori agli investimenti in una gestione professionale del rischio della catena di approvvigionamento.
Una prevenzione del rischio ben fondata, insieme a misure e processi adeguati, può effettivamente garantire la sopravvivenza economica di un’azienda. I responsabili della catena di approvvigionamento devono rendersi conto che un sistema di gestione del rischio non funziona come un dispositivo che si ripone in un cassetto e si aspetta di essere utilizzato.
Considerarlo come un processo continuo
La gestione del rischio dovrebbe piuttosto essere considerata come un processo continuo, che deve essere costantemente messo in discussione e adattato alle condizioni attuali. Ciò significa: per scoprire se un’azienda si trova di fronte a nuovi rischi, è indicata una revisione regolare della situazione.
Per evitare o gestire i rischi e i loro effetti negativi, è quindi indispensabile per i responsabili della catena di approvvigionamento stabilire e gestire una gestione del rischio lungo la loro catena di approvvigionamento interaziendale. Riguardo all’intera catena di approvvigionamento, si intende l’identificazione, la valutazione, la gestione e il monitoraggio dei rischi lungo l’intera catena di approvvigionamento, che potrebbero minacciare obiettivi come costi, qualità del prodotto e della consegna.
Le possibili vulnerabilità e i rischi lungo la catena di approvvigionamento interaziendale possono essere rivelati attraverso un’analisi periodica del rischio. In ogni caso, dovrebbero essere identificate e analizzate tutte le sedi di produzione e le principali filiali dei fornitori e subfornitori (Tier 1 - 3). Soprattutto nella collaborazione con fornitori asiatici, è di grande importanza conoscere anche le loro aziende fornitrici.
Considerare i possibili fattori di disturbo
Fattori di disturbo come l’insolvenza, chiusure aziendali inaspettate o addirittura possibili turbolenze politiche dovrebbero essere presi in considerazione nell’analisi. È un’ovvietà che solo con dati, fatti e numeri attuali si può intervenire in modo mirato. Gli esperti della catena di approvvigionamento raccomandano quindi una mappatura permanente delle relazioni con i fornitori, che, supportata da intelligenza artificiale (IA) e altro, può fungere da sistema di allerta precoce e può essere utilizzata.
Inoltre, la gestione del rischio della catena di approvvigionamento può essere rafforzata attraverso la diversificazione della rete di fornitori. Ciò significa che, per garantire la fornitura di determinati prodotti o componenti, si consiglia di non fare affidamento solo su un singolo fornitore né di puntare su più offerte dallo stesso luogo o da una sola regione.
Daniel E. Bubendorf è un esperto di catena di approvvigionamento, approvvigionamento e logistica con anni di esperienza pratica, progettuale e settoriale. Ha ricoperto posizioni dirigenziali per diverse aziende del settore della spedizione. Daniel E. Bubendorf è fondatore e proprietario della The Supply Chain Experts GmbH.
Foto © Loginfo24 (foto di copertura) e SC Experts






